Tutti i personaggi più oscuri e controversi di Dostoevskij, dall’uomo del sottosuolo a Ivan Karamazov, non fanno che infrangere sistematicamente il saggio monito nietzschiano:
«E se guarderai a lungo in un abisso, anche l’abisso guarderà in te».
Nell’abisso, ovvero nell’io (è l’io l’abisso, non a caso Dostoevskij lo considera il principale ostacolo al perfetto amore cristiano e al supremo ideale umano, Cristo), essi naufragano. È da ricercare anzitutto nel proprio abisso, nel proprio io la radice dei drammi dei personaggi di Dostoevskij, vittime di se stessi.