Categoria: Spazzatura
I rifiuti cerebrali di un uomo (suo malgrado)
AVVERTENZA
Sarò sincero. Credevo che uomini come l’autore di questa raccolta di frammenti che sottopongo alla vostra cordiale attenzione, fratelli dell’uomo-topo protagonista delle Memorie dal sottosuolo di Dostoevskij tanto per intenderci, fossero spariti, si fossero estinti per sempre. Per questo motivo, alla lettura di questo manoscritto fortuitamente rinvenuto in strada, in un cumulo di spazzatura appunto – non che io mi metta a rovistare tra i rifiuti, grazie a Dio non ne ho ancora la necessità; è solo che l’occhio mi è caduto su questo mucchio di fogli scritti fitti fitti a mano, cosa quest’oggi sempre più rara -, lo stupore è stato il sentimento prevalente. Ora, io non m’intendo molto di queste cose, e potete comprenderlo facilmente da queste poche righe sghembe, ma non credo che questi frammenti abbiano un grande valore letterario e/o filosofico. Credo però che abbiano un discreto valore psicologico e forse addirittura sociologico, per ciò che ho scritto all’inizio. Prima di concludere e di lasciarvi alla lettura – che, vi avverto subito, in via preventiva, talvolta vi risulterà sgradevole, urticante -, sottolineo come all’autore di questi frammenti – anonimo, compare talvolta solo una sua iniziale, L. – corrisponda perfettamente un proverbio cinese che ho sempre trovato veritiero e contro il quale mi sono sempre sforzato di lottare, per evitare di ridurmi a scrivere, per esempio, simili frammenti: «L’uomo, che a trent’anni non ha realizzato il suo sogno, invano si crede grande».
Il curatore