I taccuini di Tarrou – 411

L’uomo consapevole, che tutto sa e tutto vede, «il groviglio delle passioni», «il vano agitarsi di famiglie e regni», «gli insolubili enigmi dei malintesi», che «un monosillabo basterebbe a sciogliere» e che invece causano «confusioni e danni inauditi», citando Goethe, si trova a un bivio: da una parte l’indifferenza maligna, oneginiana, dall’altra l’impotenza e il suo struggimento corrosivo. In entrambi i casi una condanna al dolore e all’infelicità.

Precedente I taccuini di Tarrou - 410 Successivo I taccuini di Tarrou - 412