Natalie è forse il personaggio femminile più importante del Meister, ma, al tempo stesso, è anche il più debole e sbiadito. Mariane, Mignon, Aurelie, Philine sono un’altra cosa.
Della mediocrità, del dominio incontrastato della ragione sull’istinto, sulla personalità, sulla volontà e la libertà individuale, Natalie è la personificazione:
«…la sua natura non pretende nulla se non ciò che il mondo auspica e richiede».
È misura, buonsenso, legge e convenzione Natalie, antitesi ideale dei personaggi femminili di Kleist, meravigliosamente smisurati.