Non accetto che un uomo messo al mondo suo malgrado, generato senza che nessuno gli abbia chiesto se lo volesse oppure no, sia costretto a vivere, a gettarsi nella mischia e sgomitare, e servire. Se non vuole farlo, perché troppo pigro, o debole, o malato, o consapevole, o coerente, perché obbligarlo? Non è già abbastanza che egli sia stato condannato a essere, a esistere contro la sua volontà e che, come tale, sia condannato a soffrire e, soprattutto, morire? Ogni uomo è vittima dell’autorità della vita.