Il mio dolore non è un dolore unico, esclusivo, elitario e dunque arrogante, indifferente al dolore altrui, come credo dimostrino questi appunti. Il mio dolore è il dolore di ogni uomo, così come la mia tragedia è comune a tutti gli uomini. Il dolore che io sento è il dolore che cova nel fondo di ogni esistenza. Semplicemente non sono capace di rimuoverlo, di ignorarlo, di dimenticarlo. Il dolore mi possiede, compenetra ogni singola fibra, materiale e spirituale, del mio essere. Io soffro anche per coloro che ignorano di soffrire, che non sanno che il dolore è la condizione necessaria dell’esistenza. Ciò fa di me un martire? No. Ciò fa di me un miserabile.
Io sono ognuno di voi. Io sono tutti.