I taccuini di Tarrou – 149

Nelle città sventrate dai bombardamenti rivedo i miei paesaggi interiori, le mie devastazioni; nelle vittime smarrite e piangenti tra le macerie, nella polvere, le aspirazioni, le speranze, i sogni andati a male, infraciditi, marciti, irrealizzati. Guardare la tv è come guardarsi allo specchio. Il dolore umano è unico e universale, al di là delle contingenze, e un uomo sensibile che osserva, per quanto al sicuro, sente tutto il peso della sofferenza, della disperazione delle vittime, percepisce il trauma della distruzione sulla propria pelle e si vergogna della propria fortuna.

Mariupol, 12 marzo 2022
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