Trovo straordinario il personaggio di Joseph Grand nella Peste di Camus. Nella sua assurda attività di scrittore, impegnato ogni sacrosanta sera nella rielaborazione della stessa frase – «In una bella mattina di maggio, una svelta amazzone percorreva, in sella a una splendida giumenta saura, i viali fioriti del Bois de Boulogne» -, Grand spinge il concetto di creazione al limite estremo, che coincide, di fatto, con il suo annullamento. Si adegua perfettamente all’assurdità dell’esistenza Grand, il cui sforzo quotidiano non è meno rilevante di quello del più grande scrittore della storia della letteratura. Alla luce dell’insensatezza, tra la frase di Grand e la Divina Commedia non c’è alcuna differenza.