Un uomo torna a casa dopo una giornata di lavoro e uccide a martellate – a martellate – la moglie e i due figli. Un diciottenne entra in un supermercato imbracciando un fucile d’assalto e fa strage di afroamericani. Un altro ancora, sempre diciottenne, irrompe in una scuola elementare e uccide ventuno persone, tra cui diciannove bambini – diciannove bambini – e due insegnanti, ferendone altre diciassette. Ecce Homo. Il fatto che gli assassini siano in netta minoranza rispetto a tutti gli altri, non fa alcuna differenza. Siamo la violenza incarnata. Se ancora esiste, o meglio, resiste una flebile speranza in questo sterminato oceano di sangue, che ogni singolo giorno si rinnova, è nella lotta contro se stessi. Non arrendersi, non abituarsi all’umana bestialità, all’umana ferocia, ma combatterla, e anzitutto dentro se stessi, è la sola luce che ci resta.