I taccuini di Tarrou – 233

Orfeo è l’unico responsabile della sua sciagura: al di là delle ragioni, resta la scelta di voltarsi e di perdere Euridice per sempre. Di certo aveva i suoi buoni motivi per farlo. Avrebbe potuto chiedere a Euridice di essere i suoi occhi, di fargli da guida nella risalita verso la luce e la vita, mentre lui si costringeva a una cecità temporanea per non cedere alla tentazione. Euridice avrebbe compreso e accettato, forse persino con gioia, una simile richiesta. Purtroppo in questo mito Euridice ha poca importanza. Le resurrezioni avvengono sempre in due, richiedono la partecipazione attiva di entrambi i componenti della coppia, come mostra il caso di Raskol’nikov e di Sonja, o di Nechljudov e della Maslova. Da soli non si risorge. Mai.

Auguste Rodin, Orfeo ed Euridice
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