Ogni principio morale, per quanto nobile, luminoso, universalmente valido, sulla bocca di un politico perde all’istante valore e significato. Politica e morale sono mondi inconciliabili, l’una esclude automaticamente l’altra. Il politico ha sacrificato la proprio coscienza all’interesse, personale e del proprio partito, all’autorità di cui fa parte o desidera fare parte, e se parla di pace è soltanto perché la pace è per lui e il suo partito un affare più vantaggioso della guerra.