Ho io ancora un nome? Ho io ancora un’identità, una storia? Sì, forse, ma, per quanto riguarda me stesso, oramai esclusivamente in rapporto ai miei fallimenti, alle mie delusioni, alle mie ferite; per quanto riguarda gli altri, esclusivamente in rapporto ai miei legami familiari più stretti. Stando così le cose, è come se ogni giorno il mio nome e la mia storia perdessero un pezzo, che precipita per sempre nell’oblio della memoria. A volte poi non mi sento che un anonimo esistente tutto concentrato nel dolore dell’essere-in-vita, un grumo di purissima sofferenza senza identità.