I taccuini di Tarrou – 375

Alëša è circondato da nature estreme: il santo Zosima e il supremo nichilista Ivan; Mitja e il padre Fëdor che spingono fino all’estremo limite le proprie nature bestiali; Grušen’ka che, come Nastas’ja Filippovna, si punisce molto più duramente di quanto meriti. In questo contesto, è naturale che Alëša, giovane uomo in divenire, non conosca mezze misure, e che, dalla santità, dopo la morte della sua guida spirituale, si getti nell’estremo opposto, la distruzione – in quella seconda parte dei Fratelli Karamazov pensata, pianificata, ma, ahinoi, mai realizzata a causa della morte improvvisa di Dostoevskij.

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