I taccuini di Tarrou – 7

Il mio dramma personale, individuale nasce, come quello di Michelstaedter, dal violento, sanguinoso conflitto tra me e il mondo, tra la mia feroce coerenza, la mia volontà di vivere come io voglio, e la pressione uniformatrice, omologatrice del mondo. Io esigo una perfetta corrispondenza tra pensiero e vita, mentre la vita comunemente intesa, come la vorrebbero per me i miei genitori, contraddice sistematicamente il mio pensiero. Ripeto: finora ho resistito, ma per quanto tempo ancora riuscirò a resistere? È l’incapacità di accettare compromessi, di cedere alla vita comunemente intesa, di uniformarmi, di omologarmi a condurmi al suicidio. Io non voglio tradirmi, io non voglio tradire le mie idee, le mie attitudini. Io voglio restare fedele a me stesso, al mio pensiero, alle mie mancanze, alle mie devastazioni. A una sopravvivenza ipocrita e sbiadita preferisco senza dubbio la morte, anche se non è questa la mia esigenza primaria, la mia necessità. Ogni uomo nella sua vita è chiamato a sacrificare qualcosa – io probabilmente dovrò sacrificare me stesso.

È una questione semplicissima e limpida, ma che nessuno intorno a me è capace di comprendere, e questa incomprensione mi scava attorno una solitudine, un vuoto immensi.

A me non interessa nulla di avere un impiego, di avere una casa, una macchina, una moglie, dei figli, di andare in vacanza ecc. A me interessa soltanto leggere e scrivere, meditare, essere coerente con le mie idee e restare incolpevole anzitutto davanti a me stesso. Perché dovrei rinnegarmi e prostituirmi se nulla di ciò che si ottiene rinnegandosi e prostituendosi mi riguarda?

Sono forse le parole di un uomo viziato? Possibile, ma io non devo rendere conto a nessuno all’infuori di me stesso.

Soltanto Lei è stata capace di comprendere tutto questo, sin dalla sua prima lettera. Ma anche Lei, in fondo, non è che una Carlotta, e come una Carlotta, svanita l’illusione, è tornata alla sua vita, come se niente fosse.

I taccuini di Tarrou. Un altro anno di resistenza , , , , , ,

Informazioni su Simone Germini

Classe 1989, dopo il diploma di liceo scientifico mi iscrivo alla facoltà di Lettere presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza, dove mi laureo nel luglio del 2015 con la tesi «Figlie della crisi. I personaggi femminili di Heinrich von Kleist», pubblicata sulla rivista «Le rotte - Il porto di Toledo». Sempre presso lo stesso ateneo, nel settembre del 2017, conseguo la laurea magistrale in Filologia Moderna, con la tesi «Con le parole guerra alle parole. Linguaggio e scrittura in Carlo Michelstaedter». Dal 2012 al 2018 sono stato caporedattore del blog «Freemaninrealworld». Insieme con Lorenzo Pica, Raffaele Rogaia e Marco Zindato ho fondato il sito iMalpensanti.it. Sul blog «Bazzecole» i maldestri tentativi di scrittura creativa. Per info e contatti simonegermini@yahoo.com.

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