Mi domando se ci furono giorni in cui Potocki levigò con scarso vigore, senza troppa convinzione, la sua fragola. È probabile. Assai meno probabile che ci furono giorni in cui, la fragola-pallottola, non la levigò affatto. Perché in un uomo che nella decisione di togliersi la vita dimostra una tale consapevolezza, una tale lucidità e determinazione, non c’è nulla che possa fargli cambiare idea. Tutto il suo essere è irrimediabilmente proteso verso la morte. Il suicidio fisico, organico, formale è, appunto, soltanto una formalità, l’inevitabile conseguenza di un suicidio già consumato e ben più grave e sostanziale: il suicidio metafisico, spirituale.