Mi sto spegnendo. Sto tramontando. Me ne accorgo da certi momenti di profonda spossatezza, in cui vorrei spegnere il cervello e scivolare in un secolare oblio senza sogni, dall’incapacità di entusiasmarmi, dal modo in cui mi sono aggrappato a Cristina, come se potesse davvero salvarmi. Mi sto esaurendo, più in fretta del consueto, più in fretta di quanto abbia mai percepito, e non c’è alcuna possibilità di arrestare questo veloce processo di dissolvenza. Dopo tanta salita, dopo tanta fatica, credo di aver iniziato la mia discesa, la mia corsa verso la fine e il nulla.