Una famiglia ucraina – la madre, Tatjana, 43 anni, e i suoi due figli, Alisa e Miketa, rispettivamente di 9 e 18 anni – sterminata da un colpo di mortaio mentre tentava di fuggire, le valigie in mano. I corpi senza vita abbandonati sulla strada, intorno macchie di sangue che nessuna giustizia potrà mai lavare. Questa immagine terrificante, pubblicata giustamente in prima pagina da almeno un paio d’importanti quotidiani italiani, mi tormenta, aggiungendosi a un altro scatto terribile, quello del piccolo Alan Kurdi, trovato morto qualche anno fa sulle coste turche. In queste fotografie, che dovrebbero imprimersi per sempre nella mente e nel cuore di ognuno di noi, è la storia del genere umano e il suo scandalo.