Al giorno d’oggi ogni attività creativa scade nell’intrattenimento, perché soltanto l’intrattenimento garantisce un ritorno economico, supremo faro in questo mondo dominato, come mai prima nella storia dell’uomo, dal dio dell’utile, dal dio denaro. La letteratura, e utilizzo questo termine nell’impossibilità di utilizzarne un altro, perché la letteratura è in realtà morta da un pezzo, non fa eccezione. Ma la letteratura, la vera Letteratura, quella con la maiuscola, è quanto di più lontano dall’intrattenimento. La Letteratura non intrattiene, ma scuote, rivela, ferisce, talvolta uccide, è una traumatica, dolorosa esperienza di scoperta, di se stessi e dell’uomo in generale, della vita e del mondo, del proprio mondo e di tutti gli altri. La Letteratura squarcia i veli, distrugge con spietatezza le illusioni, fa tabula rasa di pregiudizi e luoghi comuni, grida le verità più scomode e terribili, mostrando le cose per quello che davvero sono.