Questa notte ho sognato di scappare da un bombardamento. Vedevo le navi da guerra vicine alla costa sparare, vedevo i missili fendere il cielo verso la mia direzione e fuggivo nell’entroterra, insieme a molte altre persone. Eravamo tutti terrorizzati. Avevo paura di morire. Il pensiero che la mia casa e i miei libri, soprattutto i miei libri, venissero distrutti, mi faceva piangere. La mia fuga verso l’interno è durata ore, eppure era come se non avessi mosso un solo passo: vedevo sempre le navi da guerra vicine sparare e i missili passarmi sopra la testa. Le strade nelle quali mi muovevo erano vecchie e strette, come i vicoli di un borgo medievale. Alla fine mi sono ritrovato circondato da piccoli ordigni che piovevano dal cielo ed esplodevano pochi istanti dopo il contatto con il suolo. Una di queste bombe era proprio accanto a me. Non potevo più fuggire. Allora, arreso e sfinito, mi sono lasciato scivolare a terra, la schiena poggiata al muro, la testa tra le gambe. Rannicchiato in questo modo ho atteso l’esplosione. Non ho sentito niente, ma di colpo si è fatto buio. Non ero più. Eppure sentivo i rumori intorno a me e credevo ancora di potermi salvare.