Con il male e la violenza è come con le piante infestanti. Per quanto si possa strapparle in profondità, sradicarle e bruciarne le radici, le piante infestanti ricompariranno, è inevitabile. Non per questo però ci si può arrendere ad esse, lasciare che invadano e soffochino l’intero campo.
Con il male e la violenza è la stessa cosa: appaiono inevitabili, sembrano fare parte dell’ordine delle cose, o meglio, dell’ordine degli uomini. Non per questo però ci si può arrendere o peggio abituare al male e alla violenza. D’accordo, ci sono sempre state guerre e omicidi, il sangue è stato versato dal primo giorno in cui l’uomo è apparso su questa povera terra (la sciagura delle sciagure), ma è dovere di ogni uomo combattere il male e la violenza, sradicandole quantomeno da se stesso. Nessuno chiede all’individuo di cambiare il mondo, non sarebbe giusto, ma di cambiare se stesso sì.