Non ho un progetto, non l’ho mai avuto, né lo avrò mai, non mi interessa. Vivo giorno per giorno, libro per libro, senza un orizzonte futuro, ma presente, come un vagabondo. Cosa volete che importi a un vagabondo dell’avvenire? Egli pensa soltanto a portare a casa un’altra giornata, senza troppi affanni, senza troppe sofferenze, e tanto basta. Sono immerso a tal punto nelle questioni dello spirito, quello spirito che avete cacciato da voi stessi e dalle vostre vite, che ogni questione materiale, quotidiana mi sembra insignificante, se non addirittura stupida. Sono un uomo inaffidabile, irresponsabile, che non ha nulla da perdere, perché non ha basi solide, perché non ha niente, e in ciò risiede la mia intima, a tratti maligna, lo ammetto, soddisfazione.