Non c’è un solo momento, uno solo, in cui io non sia presente a me stesso, in cui non abbia la consapevolezza di essere, di esistere. Sono prigioniero del mio io, del mio abisso, del mio sottosuolo.
Dimenticare se stessi e la propria esistenza, evadere dal proprio io, dal proprio abisso, dal proprio sottosuolo, che tutto inghiotte e ottenebra, è il principale beneficio dell’amore. L’amore libera, l’amore salva, ed è vero, come scrive Nietzsche, che rivela la parte migliore di noi stessi. Ciò che solitamente rappresenta un’eccezione, talvolta persino un miracolo, con l’amore diventa una condizione permanente. L’amore rende migliori.
È straziante, torturante sapere tutto questo senza viverlo, vederlo riflesso negli altri essendone escluso. Ci si sente peggiori di quanto si è realmente; ci si attribuisce colpe che non si hanno. Ci si condanna ingiustamente a morte.