Operette tumorali – Dialogo di Deucalione e di Pirra

Seduti sulla cima d’un alto monte, Deucalione e Pirra, pensierosi (entrambi hanno la posa dell’angelo ritratto nell’incisione Melencolia I di Dürer), osservano le acque ritirarsi. Riaffiora la terra, e sembra quasi riposata, come se fosse andata in letargo e avesse dormito in tutti quei mesi di pioggia incessante.

PIRRA Me l’ero dimenticato il colore della terra.
DEUCALIONE A chi lo dici. La terra per me era ormai solo un’idea, e iniziavo persino a dubitare della sua esistenza. È così stabile.
PIRRA Sì, è così rassicurante.
DEUCALIONE Già, rassicurante. Rassicurante è proprio la parola giusta. Ma quanto durerà?
PIRRA Beh, se dovessimo eseguire l’ordine di Zeus, sappiamo bene entrambi che non durerà molto a lungo.
DEUCALIONE Ah…
PIRRA Perché secondo te ha scelto proprio noi due?
DEUCALIONE Il motivo per cui questa disgrazia è piovuta proprio addosso a noi lo ignoro.
PIRRA Non ti sei fatto neppure un’idea?
DEUCALIONE No… tu?
PIRRA Neppure io. Bisognerebbe chiederlo a lui. Ma non siamo troppo vecchi?
DEUCALIONE Mia cara Pirra, qualunque uomo sarebbe troppo vecchio per una simile impresa.
PIRRA Senti che bel silenzio. Ah… Ora che anche il fragore della pioggia e delle onde è cessato, che magnifica quiete ci avvolge!
DEUCALIONE Sì, Pirra, hai proprio ragione. Ah, la suprema bellezza del silenzio!
PIRRA Sarebbe un delitto rovinare questa pace, riportando sulla terra, su questa povera terra che non ha colpe, il frastuono degli uomini.
DEUCALIONE Non credi che la nuova generazione possa essere diversa, migliore della precedente?
PIRRA Ne dubito. L’uomo sarà sempre lo stesso. Se dovesse cambiare allora non sarebbe più un uomo, ma qualcos’altro.
DEUCALIONE È strano sentire delle simili parole da una donna.
PIRRA Quando imparerete che tra noi e voi non c’è differenza?
DEUCALIONE Ma voi siete madri.
PIRRA Mica per sempre, Deucalione. E quando si inaridisce il grembo si inaridiscono pure il cuore e la mente.
DEUCALIONE Comunque, sul fatto che la nuova generazione non possa essere migliore della vecchia la penso come te.
PIRRA Lo so, cercavi solo una conferma della tua convinzione. Chi non la pensa come noi a quanto pare è Zeus, altrimenti non si sarebbe preso la briga di sterminare tutti gli uomini per poi formarne di nuovi.
DEUCALIONE Su questo nutro qualche perplessità. Zeus potrebbe aver architettato questa messinscena solo per trastullarsi un po’, per ammazzare il tempo. Cosa siamo noi uomini per lui? Un passatempo e basta.
PIRRA Io ne ho abbastanza di essere il trastullo di un dio. Ah… perché non siamo morti anche noi nel diluvio? Che cosa abbiamo fatto di male per meritarci questa pena? Queste domande mi tormentano, mi trapanano il cervello fino a ridurlo in poltiglia. È terribile.
DEUCALIONE Sì, è uno strazio. Pensa invece che bello se fossimo morti. Non avremmo più nessun pensiero, saremmo finalmente liberi.
PIRRA Sarebbe un sogno.
DEUCALIONE E invece no, anche questo ci è negato.
PIRRA Come possiamo noi due, ora che finalmente tutto è finito e sulla terra regna un silenzio miracoloso, come possiamo dare vita a una nuova stirpe di uomini che avrà inevitabilmente lo stesso destino della vecchia? Mah…
DEUCALIONE Sarà la stessa storia di sempre: dolore, odio, violenza, morte. E nient’altro.
PIRRA No, io non voglio, non voglio, non posso e non devo. Che queste pietre restino pietre. Mi sentirei troppo in colpa nei confronti degli uomini nuovi. Troppo…
DEUCALIONE Pensa come ci biasimerebbero!
PIRRA Non si limiterebbero a biasimarci, te lo dico io. Ci maledirebbero per l’eternità.
DEUCALIONE Lo credo bene. Del resto, al loro posto non mi comporterei diversamente.
PIRRA Deucalione, non abbiamo scelta.
DEUCALIONE No, non abbiamo scelta.
PIRRA Dobbiamo morire.
DEUCALIONE Sì, è necessario.
PIRRA Questo monte mi sembra abbastanza alto.
DEUCALIONE Non dovremmo soffrire molto.
PIRRA No. Andiamo.

Deucalione e Pirra si alzano e si dirigono sul margine del monte. Contemplano il vuoto che si dispiega sotto ai loro occhi.

DEUCALIONE Sarà un attimo.
PIRRA Sì, solo un attimo.
DEUCALIONE Hai paura?
PIRRA No. Quando si è nel giusto non si prova paura.

Deucalione e Pirra stanno per buttarsi di sotto, ma ecco che interviene Zeus, furioso. I due poveri uomini non hanno scelta, devono rigenerare la specie umana. Non è possibile opporsi al volere del dio. Deucalione e Pirra, disperati, provano almeno a porre delle condizioni: la morte subito dopo la rigenerazione del genere umano e l’anonimato. Zeus, colto da un improvviso sentimento di pietà per quei due poveri vecchi gementi e piangenti, acconsente. Deucalione e Pirra, ottenute almeno queste magre consolazioni, afferrano le pietre e le gettano giù dal monte. Ogni lancio è seguito da un sospiro.

DEUCALIONE Non è colpa nostra, Pirra, non è colpa nostra.
PIRRA No, non è colpa nostra. Almeno sbrighiamoci, non la sopporto più questa vita.

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Informazioni su Simone Germini

Classe 1989, dopo il diploma di liceo scientifico mi iscrivo alla facoltà di Lettere presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza, dove mi laureo nel luglio del 2015 con la tesi «Figlie della crisi. I personaggi femminili di Heinrich von Kleist», pubblicata sulla rivista «Le rotte - Il porto di Toledo». Sempre presso lo stesso ateneo, nel settembre del 2017, conseguo la laurea magistrale in Filologia Moderna, con la tesi «Con le parole guerra alle parole. Linguaggio e scrittura in Carlo Michelstaedter». Dal 2012 al 2018 sono stato caporedattore del blog «Freemaninrealworld». Insieme con Lorenzo Pica, Raffaele Rogaia e Marco Zindato ho fondato il sito iMalpensanti.it. Sul blog «Bazzecole» i maldestri tentativi di scrittura creativa. Per info e contatti simonegermini@yahoo.com.

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