Nella mia vita non ho fatto altro che ribellarmi: ai pregiudizi, ai luoghi comuni, alle convenzioni, alle catene con le quali la società imprigiona l’individuo dal suo primo respiro, all’incoscienza, all’ignoranza, alla barbarie di questa nostra epoca tanto evoluta quanto meschina e sanguinosa, alla ferocia della Storia, alla mediocrità, alla solitudine, all’utile sicuro, al compromesso ecc. Tutte queste ribellioni si riconducono a una sola, unica e, in un certo senso, totalizzante ribellione: la ribellione alla nascita. Ecco, in trentadue anni di vita, è come se non avessi mai accettato di essere nato, di essere stato messo al mondo mio malgrado. Non credo che ci riuscirò mai, ad accettarlo, ma secondo la mia prospettiva filosofica non è affatto un male, anzi, perché dalla non-accettazione deriva la libertà.
