I taccuini di Tarrou – 244

Quando Carlotta, nel momento più drammatico delle Affinità elettive, dice al Capitano, animato da un cinismo che forse neanche l’amore può giustificare, che non abbiamo fatto nulla per essere infelici, ma neppure meritato di essere felici, sintetizza con un’efficacia difficilmente eguagliabile il destino dell’uomo. È come quando l’uomo del sottosuolo scrive che alla fine il colpevole sei sempre tu, colpevole senza colpa e per legge di natura. Ecco, l’infelicità dell’uomo è una legge di natura.

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