I taccuini di Tarrou – 204

Proust ha la straordinaria capacità di rimediare ad una delle verità più amare della vita: la realtà non è mai all’altezza dell’uomo, per quanto siano modeste le sue aspirazioni. Proust ricrea da zero la propria vita, la propria storia, creandone una nuova non meno rilevante della prima, anzi. È questa la grandezza della Recherche, in cui l’arte trova una delle sue massime espressioni. Proust è l’autore che meglio di ogni altro, nella storia della letteratura, incarna la figura, dai tratti mitici, dello scrittore-creatore, e nella Recherche Dio è assente perché è l’autore a farne le veci. L’autore è Dio. Deluso, ferito dalla realtà, così prosaica e scadente, Proust ne crea una nuova, non meno dolorosa e tragica, ma almeno all’altezza di sé.

Marcel Proust in uno scatto di Otto Wegener del 1895
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