Vivere è morire. Ogni giorno che passiamo su questa povera terra è un passo in più verso la fine. Crediamo di progredire, e invece ci decomponiamo, lentamente, ma inesorabilmente. La morte è immanente alla vita, la costituisce, la orienta e ha senso solamente in relazione alla vita, esiste solo con la vita. Ciò che finisce con la morte non è soltanto né soprattutto la vita, ma la morte stessa. Essere consapevole di ciò, di questa logica spietata e sanguinosa, irrimediabile, è morire due, tre, dieci, cento, mille volte nel corso di una sola esistenza. È morire ogni giorno, e ogni giorno ricominciare a morire, senza fine.
