Non so e non voglio andare oltre il frammento. Nelle mie condizioni, non vale la pena. E non deve amareggiarmi la scarsa predisposizione alla scrittura di questo momento. In fondo, il silenzio è coerente con la mia sapienza tragica. Inoltre, come scrive Camus, la disperazione è muta, scriverla, raccontarla è superarla. Uno scrittore disperato è un ipocrita (anche se, nel mio caso, scrivo solo per me stesso).