L’uomo che sa la morte, l’insensatezza e il nulla, appartiene alla morte, all’insensatezza e al nulla per sempre. Non c’è scampo. Niente, per l’uomo che sa, ha valore e significato, niente. Privo di speranza e d’avvenire, le palpebre per sempre recise, la sua vita è pura esistenza, è pure resistenza. Non c’è più niente, per lui, per cui valga la pena vivere, neppure l’amore. Per questo motivo l’Orfeo di Pavese si volta, perdendo Euridice per sempre. Orfeo, l’uomo che sa, Euridice, la vita.