Dei libri che amo di più vorrei ricordare tutto, ma non è possibile. Quando di queste opere riscopro un particolare dimenticato, come la pietà di Jacopo Ortis per la madre, che lo tiene in vita, o il colore dei capelli di Nastas’ja Filippovna, di un rosso carico, provo una certa amarezza. Sono cose che dovrebbero restare impresse nella mia memoria. Non so se sia un mio limite o un limite umano, ma so che non riuscire a conservare tutto di ciò che amo, mi rattrista molto. Anche se, forse, questa incapacità dà valore a ogni nuova ri-lettura. Il problema è che penso sempre di non avere molto tempo a disposizione. Per questo motivo, letto un libro, vorrei acquisirlo per sempre.