Sarebbe bello andare a Galway, scoprire e vivere per qualche giorno i luoghi di Gretta accompagnati dalle note struggenti della Fanciulla di Aughrim. Perché chiunque ami Joyce e ne abbia compreso la grandezza, dunque sia perfettamente consapevole dell’irrimediabile tragicità dell’esistenza umana, ama Gretta, ma di un amore vero, puro, generoso, come si ama la donna della propria vita.
Andare a ovest, come Gabriel: basta questo perché un ammiratore di Joyce riesca nell’impresa di sottrarre un momento, almeno un momento a quello spaventoso abisso d’insensatezza che è la vita.