Ho varcato l’ultima e più terribile soglia dell’essere, quella della morte-in-vita, della morte cosciente, del nulla in terra, consistente, tangibile. Permango in questo stato di vuoto da mesi ormai, da quando Lei non c’è più, senza desiderare niente, senza volere niente, senza riuscire ad immaginare niente, senza più niente da pensare, da raggiungere, da creare, intrappolato nel buio e nel silenzio, nella solitudine e nel dolore, nella disperazione e nel nulla, un nulla io stesso, ma consapevole di esserlo. Sono tutto ciò che un uomo normale, un uomo comune si sforza con tutto se stesso di rimuovere, di dimenticare. Sono la mia catastrofe.