Operette tumorali – Dialogo di Achille e di Patroclo

Achille e Patroclo passeggiano al chiar di luna sotto le mura di Troia. Tutto tace, nell’inespugnabile città e nell’accampamento acheo.

PATROCLO Ah, che pace…
ACHILLE E ti aggrada?
PATROCLO La notte è il momento della giornata che preferisco. Uomini e armi dormono e non c’è che silenzio ovunque. Che meraviglia…
ACHILLE Mah…
PATROCLO Che c’è?
ACHILLE A me la quiete stanca presto.
PATROCLO È una questione di abitudine.
ACHILLE No, è una questione di attitudine.
PATROCLO Sarebbe a dire?
ACHILLE Tu ti trovi a tuo agio nella pace, nel silenzio, io invece nel caos del campo di battaglia, tra spade, sangue e sudore. Tu hai una natura, io un’altra. La guerra è il mio habitat, senza di essa mi sento… come dire?
PATROCLO Superfluo?
ACHILLE Sì, bravo, mi sento superfluo. Io sono nato per combattere, per uccidere, è questo il mio destino, tutto il resto non ha importanza.
PATROCLO Dunque per te questa placida notte di plenilunio non ha nessuna bellezza.
ACHILLE Mi annoia, Patroclo, mi annoia. Tu hai il temperamento dell’artista, io invece sono un guerriero. Per me combattere e uccidere è bello. E provo soddisfazione solo quando, nella mischia, immerso nella polvere, la mia spada trafigge la carne e spacca le ossa di un nemico.
PATROCLO Tuo è il giorno, mia è la notte.
ACHILLE Già. Tua è le pace, mia è la guerra.
PATROCLO Durante la battaglia ti capita mai di avere paura?
ACHILLE No.
PATROCLO Davvero?
ACHILLE Davvero. L’eccitazione è troppo forte e non mi è possibile provare nessun altro sentimento. La mattina mi sveglio, indosso l’armatura e tutto ciò che mi circonda svanisce di colpo. Vedo solo i miei nemici, e più ne uccido più godo. I morti sono come cibo per me, di loro mi nutro e del loro sangue mi abbevero.
PATROCLO Quanti ne hai ammazzati in tutti questi anni?
ACHILLE Il numero esatto lo ignoro. Credo comunque di averne sterminati a migliaia.
PATROCLO A pensarci è incredibile.
ACHILLE Per voi, ma non per me.
PATROCLO Sai, mi piacerebbe, almeno una volta, combattere al tuo fianco, provare questa ebbrezza.
ACHILLE Te l’ho detto, caro, è una questione di attitudini. Tu non sei portato alla battaglia, è contro la tua natura.
PATROCLO Eh, ma la gloria spetta a voi, a me non restano che le briciole.
ACHILLE La gloria spetta solo ad alcuni di noi. La stragrande maggioranza dei soldati è carne da macello, amico mio.
PATROCLO Quello che dici è terribile.
ACHILLE È terribile la realtà, Patroclo.
PATROCLO Mi capita spesso di pensare a tutto quello che sta succedendo da anni su questo lembo di terra, e allora provo un odio feroce nei confronti di Elena. È assurdo che per colpa di una donna si sia scatenata tutta questa distruzione, che sembra non avere fine.
ACHILLE Dunque per te Elena è la responsabile di questa guerra.
PATROCLO E chi altri, se non colei che da un giorno all’altro ha tradito il nostro re e abbandonato la nostra patria?
ACHILLE Non stanno così le cose, Patroclo.
PATROCLO Come no?
ACHILLE Ascoltami bene. Sono quattro i potenziali motivi per cui Elena ha agito in questo modo: uno, per decreto del fato; due, è stata rapita con la forza; tre, è stata persuasa con l’arte della parola; quattro, è stata vinta dalla passione amorosa. Non ne esistono altri, e qualunque di questi motivi sia quello giusto, Elena non ha responsabilità, è innocente.
PATROCLO Ma dai…
ACHILLE Non sei convinto?
PATROCLO No.
ACHILLE Allora mi spiego meglio. Dunque, nel primo caso Elena non ha colpa, perché neppure gli dei possono opporsi al fato, giusto?
PATROCLO Giusto.
ACHILLE Bene. Se rapita, Elena è una vittima, il colpevole è Paride.
PATROCLO Ovvio.
ACHILLE Come è ovvia la sua innocenza qualora si fosse innamorata. Non è stata forse Afrodite a farla innamorare, come ricompensa a Paride per averla giudicata vincitrice della Mela d’Oro?
PATROCLO Sì… e… la parola? Come può essere innocente anche in questo caso?
ACHILLE Ah, mio caro Patroclo, le parole sono dotate di una carica persuasiva che non ha eguali. La parola domina le emozioni, le controlla, le indirizza. Non è questo che fa ogni giorno Ulisse?
PATROCLO Certo, se la metti così… Non ci avevo mai pensato, sai?
ACHILLE Beh, ora ci hai pensato.
PATROCLO E, secondo te, quale dei quattro motivi che mi hai elencato è il più plausibile?
ACHILLE Senz’altro il primo.
PATROCLO Il fato?
ACHILLE Sì, il fato. Io credo che tutto ciò che facciamo sia deciso dal fato. E persino quello che fanno gli dei, nessuno escluso.
PATROCLO E la volontà allora?
ACHILLE La volontà non esiste, Patroclo, e prima ti convincerai di questo meglio sarà per te.
PATROCLO È difficile da credere.
ACHILLE Amico mio, noi non facciamo niente perché vogliamo.
PATROCLO E perché allora?
ACHILLE Perché dobbiamo, perché siamo costretti dal fato. Prendi per esempio questa guerra. Quale uomo vorrebbe passare anni e anni sotto queste mura, scannandosi l’un l’altro? Solo un pazzo. E te lo dice uno che è nato per fare la guerra.
PATROCLO D’accordo, ammettiamo che sia come dici tu. Stando così le cose la nostra vita si riduce a una sorta di messinscena.
ACHILLE Esattamente, Patroclo, una messinscena. E noi uomini non siamo neppure attori in carne e ossa, ma marionette. Niente di più.
PATROCLO Ma… la responsabilità, la morale… tutto questo va a farsi benedire.
ACHILLE Mio caro Patroclo, non esistono bene e male, esiste solo il fato. E adesso direi che è ora di andare a letto. Buona notte.
PATROCLO Buona notte Achille, a domani.

Achille prende la via dell’accampamento greco, mentre Patroclo resta sotto le mura e ripensa alle parole dell’amico.

PATROCLO Non esistono bene e male, esiste solo il fato… Se Achille avesse ragione sarebbe terribile… oppure no?

Patroclo alza gli occhi verso il cielo, indugia per qualche secondo sulla sterminata volta nera puntellata qua e là di stelle, poi solleva il braccio destro, meccanicamente, come una marionetta.

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Informazioni su Simone Germini

Classe 1989, dopo il diploma di liceo scientifico mi iscrivo alla facoltà di Lettere presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza, dove mi laureo nel luglio del 2015 con la tesi «Figlie della crisi. I personaggi femminili di Heinrich von Kleist», pubblicata sulla rivista «Le rotte - Il porto di Toledo». Sempre presso lo stesso ateneo, nel settembre del 2017, conseguo la laurea magistrale in Filologia Moderna, con la tesi «Con le parole guerra alle parole. Linguaggio e scrittura in Carlo Michelstaedter». Dal 2012 al 2018 sono stato caporedattore del blog «Freemaninrealworld». Insieme con Lorenzo Pica, Raffaele Rogaia e Marco Zindato ho fondato il sito iMalpensanti.it. Sul blog «Bazzecole» i maldestri tentativi di scrittura creativa. Per info e contatti simonegermini@yahoo.com.

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