Ho scelto la strada più difficile, accidentata, tortuosa, meno battuta: la strada della rivolta, dell’emancipazione, della coerenza, della libertà. Come tutte le strade, anche questa conduce alla morte, ma una morte consapevole e serena, accolta con un sorriso e un sospiro di sollievo. Troppo so, troppo vedo, troppo sento: in questo stato di selvaggia consapevolezza e sensibilissima percezione, si bruciano il doppio, il triplo, il quadruplo delle energie psico-fisiche e ci si consuma in fretta, come una candela che brucia da entrambi i lati. Ci si riduce in cenere da sé, senza lasciare ad altri – padroni, governanti, dei – l’incombenza.