La pandemia ha cambiato, in negativo, la vita di milioni di persone, ma non la mia. In questi due anni per me non è cambiato nulla – semplicemente si è radicalizzata la mia condizione di isolamento dal mondo. La pandemia mi ha permesso di raggiungere una uniformità tra pensiero e vita vicina alla perfezione. Se un tempo il mio isolamento era dovuto in gran parte a una misantropia cupa e a un’esigenza dello spirito, ora è diventata una vera e propria condizione esistenziale che non potrà più mutare.