I taccuini di Tarrou – 391

Nella «allegra professione di fede» di Werner è racchiusa l’essenza della vita borghese, meschina, miope, egoista, vuota, povera di spirito, avvilente per se stessa e l’uomo in generale:

«fare i propri affari, guadagnare denaro, stare allegri con i nostri cari e non occuparsi del resto del mondo se non per quel tanto che può esserci utile».

Questo credo mercantilistico si è radicato ogni secolo di più nel mondo occidentale, sempre più in profondità, fino a governare la società, a tal punto che chiunque osi rifiutarlo in nome di un’esistenza diversa, più autentica e ricca, libera e persuasa, viene considerato un inutile scarto. Oggi, nel nostro regime ultra-capitalistico, non meno repressivo e sanguinoso di un regime politico, Werner avrebbe trovato il suo mondo ideale. Sono i Werner a trionfare oggi, e ai Meister non resta altro da fare che rinnegare se stessi, tradirsi e svendersi oppure rintanarsi in un angolo e lì attendere la fine. In questo mondo governato dal dio dell’utile i Meister sono soltanto inutili parassiti.

E allora evviva i parassiti!

L’Arte è pura opposizione e resistenza. L’Arte è libertà e salute.

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