I taccuini di Tarrou – 385

Il regime borghese, consacrato al dio dell’utile, al milione, sul quale fonda il proprio disvalore di libertà, uccide l’arte, relegandola a una marginalità che la priva di ogni merito agli occhi della società. Forse è anche per l’assenza di un ceto borghese che nella Russia del XIX secolo nasce e si sviluppa una delle più grandi letterature di sempre, se non la più grande in assoluto. Nella Russia dell’Ottocento, libera dal regime borghese e dalla sua spietata e arida logica capitalista, la letteratura è ancora al centro della società e della vita. È essa stessa vita.

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