I taccuini di Tarrou – 374

Cristina dice che la mia vita è bella, e se lo dice lei c’è da fidarsi.

Ma io, della mia vita, e dunque di me stesso, perché, come scrive Camus nel Mito di Sisifo, «le sconfitte di un uomo non determinano un giudizio sulle circostanze, ma su lui stesso», vedo soltanto lo squallore. Una serie interminabile di disfatte, di fallimenti, di umiliazioni, di delusioni, in tutti i campi, dallo studio alla scrittura all’amore agli affetti. Ma un giorno tutto questo avrà fine, ed è l’unica consolazione che mi resta. Una consolazione che non mi rende felice, perché non può esserci felicità nella fine, ma almeno mi permette di superare, in un modo o nell’altro, i momenti più bui, quando il dolore è così forte e profondo da farmi temere per la mia salute mentale.

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