Non è tanto il desiderio inesausto di scomparire, quanto quello impossibile e assurdo di non essere mai nato ad alimentare e acutizzare il dolore, ad aggravarlo, appesantirlo, rendendolo difficilissimo da sostenere. E questo sforzo quotidiano non rinvigorisce il mio spirito e il mio corpo, non li rinforza, ma li prosciuga ogni giorno di più. Sostenere il dolore dell’esistenza non è una fatica alla quale ci si abitua. È come una pena infernale che ad ogni momento rinnova la sofferenza. E la paura.