Onegin, Pečorin, Čulkaturin, Rudin, Lavreckij, Oblomov, l’uomo del sottosuolo, io stesso… È l’amore, sempre anzitutto l’amore a dare l’esatta misura dell’inadeguatezza esistenziale dell’uomo superfluo, a determinare la sua natura inguaribilmente inutile.