I taccuini di Tarrou – 295

Di tanto in tanto dei ricordi lontani, dimenticati riaffiorano di colpo dal cimitero della mia memoria e mi riconducono a una vita che fatico ogni giorno di più a riconoscere come mia.

Chiunque ci avesse visti, me e Annamaria, quel pomeriggio di primavera, a Villa Borghese, davanti alla statua di Puškin, oramai cinque anni fa, avrebbe pensato: “Quei due si amano”. Stretti l’uno all’altra, non smettevamo di scambiarci effusioni, di baciarci.

In realtà non amavo Annamaria, e lei non amava me. Eppure, la prima volta che la baciai, nei corridoio della facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza, durante l’intervallo di una lezione della Frabotta su Giorgio Caproni, provai un entusiasmo profondo e incontenibile, forse mai provato prima. Quel bacio voluto, desiderato, conquistato con convinzione, determinazione e ardore, rappresentava la fine di un sortilegio, di un maleficio. Lottai con tutto me stesso per quel bacio e per quel pomeriggio primaverile a Villa Borghese, davanti alla statua di Puškin.

Non ne seguirono altri. Il mio entusiasmo svanì presto e presto lasciai andare via Annamaria, che non mi chiese di restare. Non mi piaceva la sua leggerezza, la sua frivolezza, l’attenzione eccessiva dedicata alla cura del proprio aspetto.

Delle donne che hanno assecondato e ricambiato il mio interesse, che non hanno rifiutato i miei baci e anzi li hanno desiderati, mi sono sempre stancato presto: ciò che di loro non mi piaceva finiva per prendere il sopravvento su tutto il resto, costringendomi ad allontanarmi. È l’impossibilità il principale alimento del mio amore. Sì, io amo soltanto ciò che è impossibile. Del possibile non ho mai saputo accontentarmi.

Che sia anzitutto io stesso il mio demone più terribile, il demone dell’impossibilità, del tu non puoi, del a te non è concesso? Se fosse così sarebbe spaventoso…

I taccuini di Tarrou. Un altro anno di resistenza , , , , , ,

Informazioni su Simone Germini

Classe 1989, dopo il diploma di liceo scientifico mi iscrivo alla facoltà di Lettere presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza, dove mi laureo nel luglio del 2015 con la tesi «Figlie della crisi. I personaggi femminili di Heinrich von Kleist», pubblicata sulla rivista «Le rotte - Il porto di Toledo». Sempre presso lo stesso ateneo, nel settembre del 2017, conseguo la laurea magistrale in Filologia Moderna, con la tesi «Con le parole guerra alle parole. Linguaggio e scrittura in Carlo Michelstaedter». Dal 2012 al 2018 sono stato caporedattore del blog «Freemaninrealworld». Insieme con Lorenzo Pica, Raffaele Rogaia e Marco Zindato ho fondato il sito iMalpensanti.it. Sul blog «Bazzecole» i maldestri tentativi di scrittura creativa. Per info e contatti simonegermini@yahoo.com.

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