Per quanto inutili e, in un certo senso, sciocchi, i momenti critici hanno una loro utilità: mi ricordano come in tutto questo non ci sia niente di scontato e, soprattutto, niente di normale, di consueto, di ordinario, aggettivi, questi ultimi, dal significato esclusivamente negativo in relazione alla mia storia e al mio pensiero. La normalità, la consuetudine, l’ordinarietà vanno bene per chi vive nel mondo senza porsi troppe domande, senza vedere la verità terribile che si cela dietro ogni cosa, che s’illude di avere uno scopo nella vita, ma non per me, che ho sempre visto e chiesto troppo, che sono sempre stato consapevole della mia insensatezza, della mia inutilità, della mia insignificanza.