I taccuini di Tarrou – 268

Come Čulkaturin, l’uomo superfluo di Turgenev, nella mia vita ho trovato sempre il posto occupato, e il fatto che lo abbia cercato, evidentemente, dove non si doveva, non cambia nulla: o lì o niente.

Così ho passato tutta la vita in piedi, in un angolo – una fessura -, in attesa che si liberasse uno spazio, sedendomi di tanto in tanto a terra per riposare le mie povere gambe stilizzate. Scarafaggesche.

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