I taccuini di Tarrou – 263

I potenti non agiscono mai in nome di un’idea, di un valore, di un pensiero, ma solo ed esclusivamente in nome dell’interesse, del proprio interesse, che non corrisponde mai all’interesse generale. Se un potente ritiene che la guerra, la violenza, la distruzione, la morte siano strumenti utili per ottenere un profitto personale, di qualunque genere, non esiterà a condannare al massacro migliaia, milioni di civili innocenti.

All’interno di questo contesto dominato dall’autorità, l’unico atteggiamento onesto e umanamente coerente è la diserzione, ovvero la ribellione ai potenti e ai loro disumani interessi.

I taccuini di Tarrou. Un altro anno di resistenza , , , , , , ,

Informazioni su Simone Germini

Classe 1989, dopo il diploma di liceo scientifico mi iscrivo alla facoltà di Lettere presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza, dove mi laureo nel luglio del 2015 con la tesi «Figlie della crisi. I personaggi femminili di Heinrich von Kleist», pubblicata sulla rivista «Le rotte - Il porto di Toledo». Sempre presso lo stesso ateneo, nel settembre del 2017, conseguo la laurea magistrale in Filologia Moderna, con la tesi «Con le parole guerra alle parole. Linguaggio e scrittura in Carlo Michelstaedter». Dal 2012 al 2018 sono stato caporedattore del blog «Freemaninrealworld». Insieme con Lorenzo Pica, Raffaele Rogaia e Marco Zindato ho fondato il sito iMalpensanti.it. Sul blog «Bazzecole» i maldestri tentativi di scrittura creativa. Per info e contatti simonegermini@yahoo.com.

Precedente I taccuini di Tarrou - 262 Successivo I taccuini di Tarrou - 264