I taccuini di Tarrou – 248

La mia riconciliazione con il ricordo di Lei, del nostro rapporto, della nostra storia risuona come una dichiarazione di resa. Sì, mi ci è voluto quasi un anno di tempo per arrendermi al mio destino di solitudine, di nato-senza-amore, per riconoscere e accettare la sconfitta. Per quasi un anno, anche senza di Lei, ho continuato a lottare contro il caso, contro la vita, in uno sforzo inutile che mi ha svuotato completamente, privandomi delle poche energie che mi restavano.

Sì, ora sono perfettamente arreso a me stesso e al mio destino, che non tenterò più di mutare, di sovvertire, perfettamente consapevole di non poterlo fare. Dopo la resa, dopo il riconoscimento e l’accettazione della sconfitta, non mi resta che la rassegnazione da raggiungere, ed è su questo cammino che sono avviato ora, un cammino che non prevede passi, un cammino che non è più un procedere, ma un arreso e disperato permanere in un punto.

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