I taccuini di Tarrou – 239

Tutta la vita e l’opera di Nietzsche sono un grandioso e disperato tentativo di resistenza alla terribile verità di Sileno enunciata nella Nascita della tragedia, che proclama la convenienza del non-essere sull’essere:

«Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto».

All’interno dell’attività filosofico-letteraria di Nietzsche questa strenua e coraggiosa resistenza, che ricorda quella di Proust al tempo, alla morte e alla distruzione, raggiunge il risultato più elevato in Così parlò Zarathustra. Nietzsche appare così diviso tra Sileno e Zarathustra, ma di vincere completamente la propria ombra, come fa il suo luminosissimo profeta, non gli riesce, e questo sanguinoso e permanente conflitto tra dramma e giubilo, tenebre e luce, morte e vita lo conduce infine alla follia.

Edvard Munch, Ritratto di Nietzsche
Precedente I taccuini di Tarrou - 238 Successivo I taccuini di Tarrou - 240