Per le nature estreme, perennemente sospese tra il tutto e il niente, la quantità delle esperienze non ha alcuna rilevanza. La febbrile intensità con la quale si approcciano alla vita fa sì che il loro slancio si esaurisca presto, che la loro vertiginosa parabola esistenziale raggiunga in pochi anni il vertice, per poi precipitare giù senza controllo. Le nature estreme si esauriscono a una velocità doppia, tripla rispetto alle nature tiepide e mediocri, un loro amore andato a male, un loro dolore, un loro fallimento, una loro delusione hanno la forza distruttiva di cento amori andati a male, di cento dolori, di cento fallimenti, di cento delusioni, perché loro non vivono una, ma cento vite per volta.
