Nella mia condizione di disperazione totale, irreversibile la pace non è che un’utopia, se è vero ciò che scrive Cioran, e cioè che nell’uomo disperato l’inquietudine «scaturisce dalla struttura stessa del suo essere». Dovrei quindi smetterla di parlare di pace e iniziare piuttosto a parlare di rassegnazione.