L’individuo e le sue necessità vengono prima di tutto. Un uomo cosiddetto buono, generoso, che consacra la propria vita agli altri, alla cura, alla salvezza, al benessere degli altri risponde anzitutto a un bisogno di cura, di salvezza, di benessere proprio, personale, egoistico. Egli deve aiutare, deve sacrificarsi, deve donare per stare bene: è la sua soddisfazione personale il motore della sua generosità. Nel bene come nel male, non esistono iniziative completamente disinteressate; la natura umana implica necessariamente che i santi, i martiri, i criminali siano santi, martiri e criminali anzitutto per se stessi. L’uomo agisce esclusivamente in funzione del proprio piacere, delle proprie necessità, della propria soddisfazione, sempre. Si può dare senza chiedere nulla in cambio agli altri, ma si finisce sempre per chiedere in cambio qualcosa a se stessi.