Esiste una differenza tra un medico che ha consacrato la propria vita alla cura e alla salvezza degli altri, una mente brillante, geniale che studia le leggi dell’universo e un folle che passa ore e ore rinchiuso in una stanza tentando di muovere un oggetto con la sola forza del pensiero? In termini assoluti no. Questi tre individui condividono lo stesso destino mortale, ed è proprio la morte a svuotare di senso e di utilità le loro esistenze, indipendentemente dall’attività. La forma non cambia la sostanza, il ruolo, il nome, il potere non salvano l’uomo dalla morte dunque dall’insensatezza e dall’inutilità. Solamente la consapevolezza di questa terribile verità potrebbe rendere il mondo un posto migliore.